Meno di niente by Slavoj Žižek

Meno di niente by Slavoj Žižek

autore:Slavoj Žižek [Žižek, Slavoj]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: Ponte alle Grazie
pubblicato: 2014-10-09T16:00:00+00:00


Due aspetti devono essere sottolineati. Primo, retrospettivamente, si riesce a individuare l’ovvio errore: il nodo borromeo funziona come metafora solo se si pensano i tre cerchi simultaneamente, intrecciati sulla stessa superficie. (L’unico modo per salvare questo modello consisterebbe nell’introdurre un quarto elemento che congiunga gli altri tre, come effettivamente Lacan fece con il concetto di sinthome che lega la triade ISR). Il secondo aspetto è la ragione che spingeva Lacan a confessare di essersi sbagliato nel sostenere che non c’è rapporto sessuale perché c’è un immaginario, un simbolico e un Reale. La ragione è che i tre momenti non sono dati simultaneamente, ma piuttosto funzionano come la triade kierkegaardiana Estetico-Etico-Religioso, in cui la scelta è sempre tra due termini, un autentico aut-aut. In sostanza, i tre termini non operano sullo stesso piano ontologico, così che è possibile individuare una temporalità minima: dapprima si presenta l’antagonismo tra l’Estetico e l’Etico, e poi, con il passaggio all’Etico, l’antagonismo si ripete nella (nuova) forma del salto dall’Etico al Religioso. Si potrebbe anche affermare, con una strana «negazione della negazione», che il Religioso è il ritorno dell’Estetico entro il dominio dell’Etico: il Religioso è il non-non-Estetico.94 Similmente, nella triade lacaniana immaginario/simbolico/Reale, o in quella freudiana io /super-io/Es, quando ci si sofferma su un singolo termine, gli altri due si condensano (sotto il dominio di un membro di questa coppia). Se si concentra l’attenzione sull’immaginario, il Reale e il simbolico si contraggono nell’opposto dell’immaginario sotto il dominio del simbolico; se si insiste su R, I e S si contraggono sotto il dominio di S.95

Qui Lacan tenta faticosamente di formulare o formalizzare un oggetto Reale/impossibile che mantenga separati i due sessi e, al contempo, sia l’unica cosa, e una terza cosa, che indirettamente li colleghi. Nella misura in cui questo oggetto è un ostacolo all’identità di ciascun sesso, ciascun sesso è fondato sulla sua impossibilità immanente. L’inadeguatezza della metafora del nodo borromeo dipende dall’illusione che, quando il terzo cerchio è tagliato, gli altri due (i due sessi) possano distanziarsi, ciascuno per la propria via, come se fossero dotati di una qualche consistenza al di fuori della loro differenza costitutiva. Come è possibile pensare questa dipendenza dei due sessi al di fuori della differenzialità?



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